Check-Up Cutaneo


Oggi, più che mai, il ruolo estetico della pelle è capitale, sia per l’uomo che per la donna. Avere una pelle chiara, luminosa, morbida ed elastica, levigata e regolare, significa mantenere a lungo un aspetto piacevole; e questo gioca un ruolo di primo piano in una società che reclama il benessere fisico/psicologico per qualsiasi età.

Per godere di questa condizione ottimale è necessario conoscere la propria pelle ed imparare a gestirla.

Cosa si può fare oggi per conoscere la propria pelle?

L’approccio diagnostico è rappresentato dal check-up cutaneo.

 

Che cos’è un check up cutaneo

Il check up cutaneo, è un esame (non invasivo) di valutazione cutanea che facilita la diagnosi cosmetologica di biotipo e fototipo e attraverso cui è possibile conoscere:

  • il “biotipo” ed il “fototipo” di appartenenza. Il primo stabilisce se la pelle esaminata può qualificarsi seborroica, cioè grassa; oppure secca per disidratazione e/o per insufficiente presenza di sebo; o sensibile in particolare alle aggressioni atmosferiche. Il secondo indicatore invece, misura la risposta individuale all’esposizione solare;
  • il “bilancio funzionale” della cute. La qualità estetica della pelle è data sostanzialmente dal suo stato di salute che, a sua volta, dipende dalla normalità (o meno) del livello di alcuni fondamentali parametri fisiologici quali: le condizioni del film idro/lipidico; una giusta idratazione, una normale acidità del pH; un giusto spessore, una buona qualità delle fibre del collagene, di elastina e della sostanza fondamentale del connettivo, nonché una buona circolazione capillare. L’alterazione del valore di tutti questi parametri cutanei, se perdura nel tempo, favorisce un precoce invecchiamento cutaneo;
  • il “livello di invecchiamento della pelle”

 

Perché farlo

Fare il check-up cutaneo è fondamentale per la formulazione di una corretta diagnosi cosmetologica. E’ fondamentale cioè per strutturare un programma personalizzato di educazione cosmetica al fine di proteggere, difendere e mantenere, il più a lungo possibile, in buono stato la pelle e, nel contempo, intervenire a normalizzare le eventuali alterazioni funzionali evidenziate dall’esame. Ciò con l’obiettivo di prevenire l’invecchiamento cutaneo e via via monitorare l’efficacia degli interventi correttivi effettuati.

 

In cosa consiste il check up della pelle

L’esecuzione del check-up cutaneo si articola in tre fasi.

La prima consiste in un’intervista che lo specialista fa al paziente volta all’acquisizione di dettagliate informazioni circa il suo stile di vita, le eventuali malattie ed assunzione di farmaci, riguardo ai problemi passati e presenti della pelle e le modalità di risposta di questa agli agenti atmosferici (in particolare al sole) e, cosa importantissima, tutto ciò che riguarda le abitudini cosmetiche personali. All’intervista seguirà l’esame clinico generale e locale della pelle, con esplorazione poi al tatto ed alla palpazione secondo una corretta metodica medica tradizionale. Ciò perché nulla può sostituire, se non solo integrare, l’esito dell’esame eseguito dall’occhio esperto dello specialista (come l’elettrocardiogramma non sostituisce il cardiologo). Ed infatti il check-up si concluderà con l’esecuzione delle misurazioni e dei test cutanei riguardo ai livelli dei fondamentali parametri fisiologici sopra citati che porteranno a disposizione dello specialista dati indispensabili per una più precisa valutazione globale della pelle.

 

A che età va fatto

Per formulare una prescrizione cosmetologia mirata, una valutazione dello stato della pelle è utile a qualsiasi età. Considerando che, non è infrequente trovare in giovane età, anche 15 anni, in soggetti sani, una pelle ad esempio “secca” per scarsa presenza di sebo (tipologia questa destinata ad invecchiare prima) che, se poi, presenta anche una scarsa protezione melaninica all’esposizione solare, la persona in esame, a 30 anni, presenterà sul viso rughe di una quarantenne. Per questo sarebbe preferibile effettuare il bilancio cutaneo con un check-up in giovane età, dopo la pubertà, per conoscere al più presto il tipo di pelle, le sue difese e per realizzare quindi per tempo un’adeguata programmazione igienico-preventiva.

 

Con quale frequenza?

Ogni due anni in giovane età, per passare poi ad un controllo ogni anno all’approssimarsi della menopausa. Un altro periodo in cui lo stato della pelle deve essere ben monitorato infatti, è proprio quello della menopausa quando la produzione di sebo diminuisce per motivi ormonali ed è necessario rivedere la protezione cosmetica.

Per approfondire, informati anche sul nostro check up visagistico